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Immagine del redattorePaolo Serrangeli

La Pasqua dei miracoli


Siamo abituati ad osservare la solerzia, la profonda dedizione, lo zelo sconfinato ed instancabile con cui i nostri agenti, a tutela della nostra salute,riescono a scovare assembramenti di persone in gruppi di tre o quattro, pericolosi sovversivi negazionisti che sbevazzano sostanze alcoliche, apparentemente ignari delle solide ragioni legate al contenimento della pandemia. E gioiamo tutte le volte che, colti noi stessi in fallo, il prefetto in persona viene a ravanare nelle nostre tasche, esigendo giustamente quelle copiose multine tanto utili per riassestare i bilanci delle nostre amate pubbliche amministrazioni.

E allora vuol dire che la domenica delle palme si è compiuto un miracolo!

Probabilmente Dio in persona deve essere sceso dal cielo a foderare di prosciutto occhi ed orecchi dei nostri instancabili agenti di sicurezza. Così permettendo che un assembramento di oltre 150 persone si raccogliesse all'interno di un luogo chiuso, buio, e niente affatto arieggiato: il duomo di Feltre.

Presumo che tutte le chiese fossero abbastanza nutrite di carne da macello per il covid il giorno della domenica delle palme.

Se solo la mano di Dio non fosse intervenuta miracolosamenteafermare la mano del potere temporale prefettizio, di certo si sarebbe compiuto un olocausto di multe.

Vedremo cosa succederà a Pasqua. Secondo me ci arriva un altro miracolo.

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