PAOLO SERRANGELI
Gli avvocati sono le uniche persone la cui ignoranza della legge non va punita.
LAUREATO IN GIURISPRUDENZA A TRENTO CON 99 SU 110 - TRASPARENZA INNANZITUTTO
14 luglio 2004 (anniversario della presa della Bastiglia)
La maggior parte dei curricula di avvocati che ho visionato non riporta mai la valutazione di laurea. Eppure tutti sbandierano trasparenza.
La Trasparenza è un valore, e va onorato ad ogni costo.
Tesi di laurea in Informatica Giuridica, con il Prof. Giovanni PASCUZZI, la responsabilità civile degli Internet Service Provider. Nel contempo mi mantenevo gli studi lavorando come informatico presso un'azienda di software e servizi telematici di Firenze, dove ho passato gli anni della mia formazione umana. La formazione giuridica, devo ammettere, è venuta molto dopo.
PRATICANTATO PRESSO VARI STUDI LEGALIÂ IN FIRENZE
2004-2007
Il mio mentore, nonché primo e unico vero dominus, Claudio CATANESE, un giurista puro, appassionato penalista, già assistente di ricerca per il grande Ferrando MANTOVANI. Il mio dominus non ha mai sopportato la professione. Aspetto che, almeno fino ad oggi, mi ha trasmesso quasi integralmente. Per questo motivo sono sempre stato refrattario alla collaborazione "sotto padrone". Per questo motivo non sono stato in grado di imparare quasi nulla del mestiere dagli altri avvocati. Ma ho imparato a muovermi in questo mondo. Ciò che mi ha portato a considerare profondamente che il futuro della professione è nel network. L'idea dello Studio Legale XXXI Ottobre è germogliata allora. Il nome, quando ho preso in mano questo studio in Feltre.
Il giorno XXXI Ottobre coincide con l'anniversario della morte del quindicenne Anteo Zamboni, che lo stesso giorno in Bologna attentava alla vita di Benito Mussolini, mancando il bersaglio. Poi linciato e trucidato dalle squadre fasciste. A lui è dedicato questo progetto.
AVVOCATO SOTTO PADRONE
2007-2011
Gli ultimi anni a Firenze sono stati i più duri. Ho preso l'abilitazione immediatamente, ed immediatamente mi sono reso conto che non mi era stato insegnato un gran ché di questo lavoro.
L'ultimo avvocato da cui ho subìto le umiliazioni che sono parte fondamentale della formazione di quasi tutti i giovani avvocati moderni, mi ha messo alla porta dall'oggi al domani, pretendendo di non rifondermi nemmeno le spese degli ultimi quattro mesi di lavoro, per essermi prestato a lavorare tra le 8 e le 12 ore giornaliere. Ma alla fine mi ha pagato eccome...
In effetti e con tutta onestà , l'opinione che mi sono fatto dei numerosissimi colleghi che, anziché valorizzare i giovani collaboratori, preferiscono sfruttarli fino al midollo, non è del tutto positiva. Devo dire, però, che ci sono anche molti altri avvocati, vecchi leoni del foro (come il mio dominus) fatti di una pasta diversa, capaci di insegnare la buona visione del mondo, una visione che io continuo a ricercare.
Questo progetto, Studio Legale XXXI Ottobre, che ha ereditato il nome di una strada, intitolata alla memoria di un ragazzino di 15 anni trucidato dai fascisti (Anteo Zamboni), è dedicato a tutti i giovani avvocati sfruttati, frustrati, maltrattati, affamati che vogliono cercare l'opportunità di crescere in un gruppo di lavoro paritario ed uguale, dove ad essere premiata è, certo, la capacità , ma soprattutto la dedizione e l'impegno.
CHI SONO OGGI
2012-oggi
Rientrato a Feltre, la mia città natale, dopo una prima esperienza da indipendente, purtroppo prematuramente intrapresa (Firenze non è una città semplice da vivere e lavorare, soprattutto se non hai una formazione completa e gli agganci giusti), ho aperto il mio Studio dall'altro lato della strada all'interno di un appartamento occupato da più professionisti.
E' stata l'occasione di inserirmi nel tessuto sociale bellunese.
Nell'anno 2016, il 1 di gennaio, ho affrontato il rischio di mettermi integralmente in proprio, qui, in Via XXXI Ottobre 36.
Ho vissuto momenti difficili. La professione è fatta di dubbi a volte davvero insormontabili. E di grandi responsabilità .
Ho sperimentato gli errori, e le paure. Ho scoperto che quando c'è un errore, c'è sempre il modo di rimediare. Ho imparato che se c'è un problema, così si chiama perché c'è sempre una soluzione.
Oggi, con la mia personalissima esperienza di questa professione, mi sento finalmente di essere in grado di realizzare il fine del giuramento prestato nell'ormai lontano 2007: difendere i diritti per i fini della Giustizia.