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Immagine del redattorePaolo Serrangeli

NESSUNO TOCCHI CAINO

Ebbene sì. Abbiamo fumato cannabinoidi. Ovvero sostanze contenenti principio attivo del cannabinolo, chimicamente definito THC.

Così ha riferito il mio assistito accusato di spaccio di sostanze stupefacenti, allorquando, una sera, un soggetto già noto agli uffici, ed in debito, evidentemente, con loro, ha ricoperto il ruolo di DELATORE per fornire agli agenti intervenuti un comodo motivo per esercitare la "codìddetta" pubblica sicurezza nella provincia di Belluno.

Mah - si dà il caso - che fumare gli spinelli sia una pratica molto diffusa, anche tra quelle fasce sociali ritenute più borghesi e perbeniste della società bellunese.

Chi non ha peccato scagli al prima pietra. Ah, no, l'ho già detta nel mio precedente post.

In ogni caso, le forze dell'ordine devono portare qualcosa all'Inquisitore, per poter giustificare la propria essenza ed opera.

E dunque, a processo per spaccio.

Epperò, alla fine viene fuori che il DELATORE è già pregiudicato per altri innumerevoli motivi e procedimenti. E i ragazzi, che per toglierselo di mezzo gli hanno regalato una canna in cambio del suo allontanamento, consumatori collettivi e solo all'epoca abituali, mentre oggi onesti cittadini pagatori delle tasse che contribuiscono a sostenere lo stipendio dei censori, si trovano a dover giustificare ciò che, in effetti, è pratica così largamente diffusa. Varrebbe la pena di legalizzarle tutte, giusto per discaricare l'onere erariale di tutti.

Vorrei potermi aspettare un po' più di onestà intellettuale dalle mie controparti. Almeno questo renderebbe il gioco un po' più interessante. Domani la sentenza. Restate collegati.


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