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Immagine del redattorePaolo Serrangeli

FEMMINICIDIO e come i Giudici colmano le lacune della legge

Il fenomeno del Femminicidio, è sotto gli occhi di tutti, ha subito un preoccupante aumento esponenziale. Leggiamo tutti i giorni sul giornale di casi estremamente drammatici.

Salva la compassione e la preoccupazione che ovviamente ci coglie sul piano emotivo, tuttavia il Giurista deve osservare questo fenomeno con il giusto paio di occhiali.

Si noti ad esempio quella relazione di diretta proporzionalità tra il fenomeno del Femminicidio e l'incremento dei divorzi.

Quid? A mio avviso, tutto nasce dall'emancipazione femminile. Giustissima e condivisibile. Io adoro lo SCUM: «Per bene che ci vada, la vita in questa società è una noia sconfinata. E poiché non esiste aspetto di questa società che abbia la minima rilevanza per le donne, alle femmine dotate di spirito civico, responsabili e avventurose non resta che rovesciare il governo, eliminare il sistema monetario, istituire l'automazione completa e distruggere il sesso maschile.[3][4]» - (https://it.wikipedia.org/wiki/SCUM_Manifesto).

E sono un accorato sostenitore della matriarcalità come forma di governo, perché una madre non degenerata non manderebbe mai alla guerra i suoi figli.

Ma devo rilevare, con tutta la modestia che posso esprimere, che la nostra società evoluta non è all'altezza di tanta evoluzione dello spirito da riconoscere la parità dei sessi in una dimensione complementare. Uomini e donne si completano per davvero, non è un modo di dire.

E quindi, che accade? Che le donne, forti di una dialettica che nasce dal riconoscimento del diritto di voto, oggi non tollerano più di essere sottomesse. I maschi (diversi dagli Uomini), per contro, non sono culturalmente pronti ad accogliere questi traguardi di uguaglianza assolutamente condivisibili ed encomiabili.

E reagiscono con il femminicidio.

Ecco dunque, sul profilo giuridico l'aumento esponenziale dei sistemi di difesa della donna in risposta all'aumento delle violenze domestiche sulle donne.

Oggi abbiamo da ultimo il CODICE ROSSO, che è una bomba! E uno strumento congegnato e studiato per riuscire ad intervenire prima che tragedia si compia. Ci hanno messo il cuore i nostri legislatori.

Ma come spesso accade, tu scienziato dai l'energia nucleare all'umanità, e l'umanità ci fa la bomba atomica.

E così molte donne utilizzano impropriamente gli strumenti del femminicidio, per scopi altri, per mettere sul lastrico, a dir poco, i loro compagni non più graditi. E li rovinano.

Da un legislatore attento, ci si aspetterebbe la sensibilità di poter adottare strumenti legislativi capaci di arginare il fenomeno anzidetto, di deviazione degli strumenti a servizio della lotta al femminicidio in strumenti di distruzione indiscriminata del sesso maschile, per citare lo SCUM.

Per fortuna abbiamo i Giudici. E questo è il caso di oggi.

La Dott.ssa Angela FELETTO, sulla soglia di un dibattimento lungo e doloroso, ci ha chiamato e ci ha spiegato che i processi per maltrattamenti in famiglia sono all'ordine del giorno in tutti i Tribunali di Italia. Che i Giudici sono in grado di colmare la lacuna legislativa, arrivando a discernere i casi di reale maltrattamento da quelli di litigiosità parossistica.

Nell'attesa che il legislatore si accorga che è davvero ora di raddrizzare il tiro, soprattutto per evitare inutili pene emotive a persone che magari non meriterebbero l'attenzione della Procura della Repubblica, oltre che per sgravare i Tribunali di inutili contenzioso, penso che possiamo affidarci ai nostri Giudici, sul tema, a cuor leggero. Con Angela FELETTO è andata così. Spero che sia così con tutti.



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