L'emergenza sanitaria in atto sta mettendo a dura prova gli esercizi commerciali, soprattutto quelli di somministrazione al dettaglio di alimenti e bevande.
Gli enti pubblici territoriali (Comune, Provincia, Regione) hanno il dovere di studiare delle soluzioni per consentire ai locali pubblici di lavorare.
I locali pubblici, bar, pizzerie, ristoranti, circoli culturali, biblioteche, sono diventati il punto di riferimento della socializzazione anche a causa dell'inerzia dei nostri amministratori.
Sto parlando dell'amministrazione di Feltre, ovviamente, perché è la città in cui ha sede il mio lavoro.
E' vero, una critica distruttiva è sterile. Bisogna proporre qualche soluzione quando chi ha ricevuto il mandato per trovarle è capace solo di amplificare i divieti.
Dunque, distributori automatici per i bar e per i ristoranti, ad esempio, con punti di ristoro all'aperto per massimo tre persone, posti a distanza di sicurezza dell'esercizio commerciale dove è raggiungibile il distributore.
Esistono aziende capaci di fornire impianti di distribuzione automatica estremamente sofisticati. Il Comune dovrebbe farsi carico di sostenere le imprese locali nello stipulare contratti di noleggio o magari negoziare comodati sovvenzionati a livello pubblico.
Non è una soluzione, ma almeno con la distribuzione in automatico gli esercenti potrebbero avere un'alternativa per riuscire a pagare quantomeno le bollette a fine mese. I distributori potrebbero operare h24. I cittadini e gli ospiti potrebbero trovare una soddisfazione rispetto alle loro esigenze alimentari.
Progetto criticabile? forse impossibile? Bene. Che propongano qualcosa gli amministratori allora.
Altrimenti la protesta sarà più che legittima.
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