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LA GIUSTA PROTESTA DEI COMMERCIANTI

  • Immagine del redattore: Paolo Serrangeli
    Paolo Serrangeli
  • 14 gen 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

L'emergenza sanitaria in atto sta mettendo a dura prova gli esercizi commerciali, soprattutto quelli di somministrazione al dettaglio di alimenti e bevande.

Gli enti pubblici territoriali (Comune, Provincia, Regione) hanno il dovere di studiare delle soluzioni per consentire ai locali pubblici di lavorare.

I locali pubblici, bar, pizzerie, ristoranti, circoli culturali, biblioteche, sono diventati il punto di riferimento della socializzazione anche a causa dell'inerzia dei nostri amministratori.

Sto parlando dell'amministrazione di Feltre, ovviamente, perché è la città in cui ha sede il mio lavoro.

E' vero, una critica distruttiva è sterile. Bisogna proporre qualche soluzione quando chi ha ricevuto il mandato per trovarle è capace solo di amplificare i divieti.

Dunque, distributori automatici per i bar e per i ristoranti, ad esempio, con punti di ristoro all'aperto per massimo tre persone, posti a distanza di sicurezza dell'esercizio commerciale dove è raggiungibile il distributore.

Esistono aziende capaci di fornire impianti di distribuzione automatica estremamente sofisticati. Il Comune dovrebbe farsi carico di sostenere le imprese locali nello stipulare contratti di noleggio o magari negoziare comodati sovvenzionati a livello pubblico.

Non è una soluzione, ma almeno con la distribuzione in automatico gli esercenti potrebbero avere un'alternativa per riuscire a pagare quantomeno le bollette a fine mese. I distributori potrebbero operare h24. I cittadini e gli ospiti potrebbero trovare una soddisfazione rispetto alle loro esigenze alimentari.

Progetto criticabile? forse impossibile? Bene. Che propongano qualcosa gli amministratori allora.

Altrimenti la protesta sarà più che legittima.

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